
QUARESIMA IN MUSICA, 15 MARZO 2025
L’evento ha avuto la duplice finalità di presentare al pubblico il lavoro svolto su alcune partiture rare presenti nell’Archivio La Mozartina, per l’occasione revisionate e trascritte e presentare e festeggiare il completamento dei lavori eseguiti sull’Harmonium Ph.J.Traysler, strumento di rara bellezza ed eleganza, recentemente restaurato.
LA REVISIONE E TRASCRIZIONE DEI MANOSCRITTI MUSICALI ESEGUITI, LE SPESE PER L'ORGANIZZAZIONE E L'ATTUAZIONE DEL CONCERTO SONO STATI RESI POSSIBILI GRAZIE AL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI ATTRAVERSO IL FONDO PICCOLI MUSEI 2023, IN OTTEMPERANZA AL CRONOPROGRAMMA RIADATTATO POST COMUNICAZIONE DEL 10/06/2023
IL RESTAURO DEL PREZIOSO HARMONIUM PH.J.TRAYSLER DEL 1870 È STATO POSSIBILE GRAZIE ALLA GENEROSA OFFERTA DELLA SIG.RA MANUELA SBRIZZAI DI PAULARO


La messa solenne in Sib maggiore per soli, coro orchestra di Emanuel Faulhaber è una composizione di grande maturità stilistica e formale concepita in perfetto stile classico, dove le frasi musicali, procedimenti delle dinamiche e varietà ritmiche creano meravigliosi chiari e scuri sonori, analogamente le armonie producono delle spinte, tensioni e le successive distensioni tonali. Alternarsi tra i soli e i tutti fornisce il giusto equilibrio vocale accompagnato dal forbito contrappunto dell’orchestra.
L’orchestra in questa messa agisce autonomamente nel sostenere le voci e gli archi in questo fanno da padrone, soprattutto i violini primi, questi riempiono tutti gli spazi in cui le voci sostano nelle pause o battute d’aspetto, con figurazioni rapide, di effetto, quasi virtuosistico. I fiati svolgono un importante ruolo di accentuazione ritmica e melodica, si distinguono i clarinetti anche perché l’autore della “Missa” fu un abile clarinettista.
Il KYRIE si apre con l’orchestra in pieno e i tutti del coro già dalla prima battuta con un interessantissimo tema dell’arpeggio ascendente cromatico nei bassi che approda al VI. grado della sopradominante questo in contrapposizione discendente del moto contrario dei violini, tenori, contralti e soprani, quest’ultimi partendo dalla terza dell’accordo di Sib maggiore ciò è dalla nota RE. Questo tema viene sfruttato anche nell’istante seguente dando l’origine alla progressione ascendente che crea un bellissimo crescendo nell’intensità.
I violini primi, qui ricamano un caleidoscopico contrappunto con scale e arpeggi e danno lo sfogo alla evidente ricca fantasia dell’autore. I bassi sono in costante movimento mosso indicano chiaramente la direzione tonale del brano, concepito in perfetta forma sonata.
Il GLORIA pensato come un unico movimento, esprime musicalmente molto bene il significato del testo, la glorificazione del Signore viene espressa dalle rapide figurazioni di sedicesimi che come in gioco angelico vengono scambiati tra l’orchestra e le voci.
CREDO – è una pagina quasi struggente e di grande ispirazione musicale retrospettiva, dove Faulhaber sprona i fedeli di riflettere profondamente nel professare la fede. Il Credo è suddiviso in 3 movimenti;
il primo movimento ci introduce da subito nel clima serioso in tonalità minore con il continuo moto perpetuo delle parti in contrappunto creando continue dissonanze e attriti causate dalle note di passaggio o ritardate. Molto suggestivo è il secondo movimento “Et incarnatus” che presenta passaggi imitativi e complessi da punto di vista armonico. Il terzo movimento riprende in parte le tematiche iniziali con ritmi concitati che sfociano in un rapida conclusione coronata dal bellissimo fugato doloroso e cromatico sull’Amen.
SANCTUS – ci presenta un momento di grande solennità introduttiva che contrasta con la straordinaria efficacia del prestissimo nel “Pleni” elaborato in modo imitativo tra le voci. Segue il distensivo “Benedictus” che come l’unico movimento della messa possiede l’introduzione strumentale. Questa pagina è da considerarsi tra le più belle della letteratura musicale nella forma messa, le imitazioni tra gli strumenti e voci, progressioni, cambi tonali, crescendi … tutto questo porta alla ripresa del rapidissimo “O Sanna” che conclude tutto il Sanctus e Benedictus.
AGNUS DEI – offre una conclusione in grande stile dove il compositore boemo di Louny, come in una summa teologica, riassume il suo dotto sapere musicale e lo consegna a servizio liturgico, dando così al Signore la massima possibile dimostrazione della propria fede. Il movimento conclusivo si apre con una introduzione lenta e riflessiva in un clima quasi di rassegnazione a tratti accompagnato dal ritmo puntato dei violini sulle parole del miserere che brevemente rievoca il clima del “Qui tollis” dalla Grande Messa di Mozart k.427 in Do minore. La composizione si conclude udendo vivace e poderoso “Dona nobis pacem” utilizzando le tematiche iniziali del “Kyrie” variate melodicamente, utilizzando tutto il apparato strumentale e vocale a disposizione. Il cerchio si chiude, gli estremi si toccano perfettamente come prevede l’ordine delle cose e dando un grande senso e messaggio liturgico ai fedeli sulla ciclicità della esistenza.
Faulhaber, analogamente come Mozart ha trovato il suo personalissimo e inconfondibile stile e linguaggio musicale nell’ambito della musica sacra, riuscendo così avvicinarsi al massimo a quello che il maestro Canciani esprime nella sua magnifica premessa posta sul dépliant di una sua rassegna concertistica di qualche anno fa “Ma tra le arti, secondo Chopenhauer, la musica è l’immediata oggettivazione della volontà umana al pari delle idee…la musica nella sua struttura raccoglie perciò l’intero mondo…”
Se la massima l’espressione dell’intelligenza umana è quello di riuscire l’oggettivizzare immediatamente le idee e in nessun altra disciplina dell’uomo è possibile, solo nella musica, Faulhaber in questo piccolo capolavoro c’è riuscito creando il ponte tra l’empireo celeste e il purgatorio qua giù.
- Daniel Prochazka 2025
ALCUNE FOTO DELL'EVENTO: